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Bocce, 4ª giornata di Serie A: Possaccio ancora travolgente – Luinonotizie.it

La squadra di Verbania, con il luinese Chiappella ancora protagonista, conquista un’ottima vittoria contro gli emiliani della Rubierese

(articolo di Roberto Bramani Araldi) Ah, Dante Alighieri, sommo poeta, ancora vuoi ridestare l’italica fierezza per la tua Divina Commedia? E’ scontato: qui all’ingresso del Bocciodromo di Possaccio, pur invisibile ai più, campeggia l’inequivocabile affermazione del terzo canto dell’Inferno “Lasciate ogni speranza, voi ch’entrate”! Così era stato per i sardi di Cagliari, così è stato per gli emiliani della Rubierese: sconfitta bruciante in entrambi i casi.

Eppure esistevano le premesse per un incontro incerto, s’incrociavano le due prime in classifica, appaiate a sette punti, nessuno, neanche il più inguaribile ottimista, poteva prevedere una tale galoppata trionfale, quasi fossimo all’Arena di Milano durante il tradizionale carosello storico dei carabinieri a cavallo.

Eppure l’inizio della terna formata da Chiappella/Scicchitano/Signorini non era stato fra i più brillanti, Signorini sembrava in giornata di luna storta e non riusciva a mettere una boccia decente, tale da mettere in difficoltà gli avversari che, per fortuna dei verbanesi, non approfittavano più di tanto della situazione; il solo Mussini non sbagliava praticamente nulla permettendo ai suoi di rimanere davanti fino al 3-2, poi, risvegliatosi Signorini e perdurando Chiappella in accostate esemplari, le luci per i reggiani si spegnevano sino al 8-3 finale.

Dall’altra parte Andreani rifilava un perentorio 8-0 non a un signor nessuno, bensì a un campione come Manuelli, il quale lasciava sul terreno anche i primi tre punti del set successivo: sembrava ci fosse un  folletto maligno che, piazzato sull’estremità opposta del campo di gioco, allorché il Manuelli tentava un’accostata, sollevasse di quel tanto il manto giallo da rallentare la sua boccia che restava sempre corta, lontana dal boccino. Andreani sembrava circonfuso dalla grazia divina, finché, forse consapevole del comportamento di certo non ospitale, decideva di essere meno persecutorio lasciando un po’ di spazio al contendente, il quale con una serie di pallini colpiti, cominciava a rendergli la strada in  salita. Ma Andreani non era in giornata di regali e, sul sei pari, con alcune giocate magistrali chiudeva per 8-6. Nel frattempo la terna, godendo del vantaggio del medesimo folletto, malgrado le sostituzioni apportate dalla Rubierese, s’imponeva per 8-1.

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